Trovo intrigante interpretare queste "pagine digitali" come un giornale di bordo, dove bit e quid convivono e magicamente si completano. Dipingere è un po' come navigare, invita ad entrare nell'arsenale fantastico della pittura, in quel posto intimo della mente e dell'anima dove si progetta lo scafo, si abbarcano i legni, si elevano le vele della fantasia fino a quei bagliori raggianti quando le tele sembrano dipingersi e spiegarsi da sole. Dalle semplici domande: "Perché dipingo, come nasce un'opera d'arte?", emerge a poco a poco quella più singolare e riservata: come si crea quel legame misterioso tra un pittore e colui che osserva, esasperatamente profondo al punto da poter modificare la vita dell'uno e, chi lo sa, anche dell'altro?
I find it intriguing to interpret these "digital pages" as a logbook, where bit and quid coexist and magically complement each other. Painting is a bit like sailing, it invites you to enter the fantastic arsenal of painting, into that intimate place of the mind and soul where the hull is designed, the wood is put on board, the sails of the imagination are raised up to those radiant flashes when the canvases seem to paint and explain themselves. From the simple questions: "Why do I paint, how is a work of art born?", the most singular and reserved one gradually emerges: how is that mysterious bond created between a painter and the observer, exasperatingly profound to the point of being able to modify the life of one and, who knows, also of the other?
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Verona
Italia